domenica 2 dicembre 2012

La nuova via intitolata a Vincenzo Capelli

 


1940, Vincenzo Capelli una vita da medaglia al valore

Sono passati settant'anni da quei giorni di guerra, di morte e di dolore. Settant'anni da quel 22 giugno del 1940 quando, sotto la bufera, sul fronte occidentale, tra il Piccolo San Bernardo e Forte Traversette, Vincenzo Capelli, del 65° reggimento di fanteria, venne gravemente ferito. Poche settimane dopo all'Ospedale militare di Milano il soldato si ritrova sotto i ferri del chirurgo. C' è poco da fare: la vita è salva, ma perderà entrambi gli occhi. Un sacrificio che il re e il ministero della Guerra premieranno il 21 giugno del 1941 con la medaglia d' oro al valor militare. Era nato a Castelleone, in provincia di Cremona, il primo giugno del 1916 il soldato Vincenzo Capelli. Era uno di quelli che non si arrendono, che non si lasciano andare, che non si tirano mai indietro. Anche dopo le gravissime ferite subite in guerra Vincenzo Capelli resterà sempre in prima linea. Entra nell'Associazione nazionale dei mutilati e invalidi e nel 1943 si sposa. Saranno tre i figli che riempiranno la sua casa e la sua vita. Finita la guerra si diploma a Firenze, diventa massofisioterapista. Nel 1951 è all' ospedale militare di Milano e ci lavorerà sino alla pensione, nel 1979. Nel 1953 si trasferisce definitivamente a Milano. S' impegna senza risparmiarsi mai nell' Associazione mutilati e invalidi di guerra ed è in prima fila anche a Villa Mirabello, la Casa di lavoro e patronato per i ciechi di guerra dove ricoprirà le cariche di segretario e di presidente. Il soldato Capelli c' è sempre. Diventa presidente della sezione di Milano e della Regione Lombardia dell'associazione mutilati e invalidi. Lunghissimo l' elenco delle onorificenze, dei premi, della gratitudine di quelli che non dimenticano mai. Il 2 agosto del 2001 si conclude il lungo e difficile viaggio del soldato Capelli. Un viaggio al buio, con le cicatrici e le ferite difficili da cancellare. Un viaggio nella solidarietà e nel coraggio, senza congedarsi mai dall' impegno umano e civile. Settant'anni sono molti, ma non bastano di certo a far dimenticare quella medaglia e quella passione. Il soldato Vincenzo Capelli riposa a Soresina e la sua medaglia d' oro splende ancora. E la richiesta di dedicargli una via di Milano è già stata presentata. 
Tettamanti Franco (23 giugno 2010) - Corriere della Sera

Ora non chiameremo più il tratto di strada nuovo a Porta Garibaldi "la salita di Corso Como" o "la salita al podio", ma avrà un nome, quello di Vincenzo Capelli. Finalmente hanno trovato un luogo a cui dedicare al patriota italiano una via. Questa è appunto la nuova "salita" che unisce Corso Como al "podio" del nuovo complesso creato da Cesar Pelli, tra Porta Garibaldi e Porta Nuova, la torre Unicredit con la sua futura piazza che a breve sarà aperta al pubblico.






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