giovedì 25 aprile 2013

Il vicolo del Cavo Melzi o Annoni e la Roggia Gerenzana

Milano, pare quasi impossibile al giorno d'oggi, era solcata letteralmente da rogge, cavi (corsi d'acqua), canali e torrenti, oltre ai famosi Navigli. Le rogge e i cavi servivano più che altro per l'irrigazione dei campi, come accade tuttora.

Non molte persone fanno caso a certe anomalie urbane, come vie che seguono curiosi percorsi non rettilinei o vicoli di cui non si comprende la necessità: ad esempio il vicolo senza nome che si dirama da Via Lazzaro Spallanzani e si inoltra per pochi metri tra le case, tutte oramai novecentesche. Il vicolo è quello che rimane di un vecchio cavo/canale che correva qui presumo fino alla metà dell'ottocento, prima che la città si espandesse.
La Roggia Gerenzana si diramava dal fiume Seveso e giungeva più o meno da queste parti, diramandosi a sua volta e formando altri canali, come il Cavo Melzi o Annoni, che appunto passava dove ora c'è questo vicolo, e il Fosso Freddo, poco più a nord.
In fondo all'articolo è riportata una cartina che mostra i corsi d'acqua della zona di Santa Francesca Romana e del Lazzaretto. La roggia Gerenzana proseguiva e prosegue tutt'ora lungo via Spallanzani; serviva anche ad alimentare i Bagni di Diana, dove ora sorge lo Sheraton Diana Majestic. Oggi la roggia scorre in una sede interrata e attraversa la città sbucando molto più a sud, in zona Tertuliano, in Via Venosa.
Attorno al succitato vicolo di via Spallanzani sorgevano un tempo le cascine Lomazza, Casa Coronetta, Cigada e la Cascina delle Strette, oltre al già citato Lazzaretto, alla Polveriera (ora negozio Benetton) e alla graziosa chiesa secentesca di Santa Francesca Romana.
Oggi il "vicolo" pare un cupo retrobottega senza fama e letteralmente senza nome.









Continuate a leggerci sul nostro blog

Troverete i nostri articoli sul blog.urbanfile.org