giovedì 13 febbraio 2014

Zona Pantano - Storia del Teatro Lirico

Teatro Lirico Primo Novecento
Nel 1717 venne costruito il Teatro Regio Ducale in un'ala del palazzo Reale; ma un incendio lo distrusse completamente il 25 febbraio 1776.
L'arciduca Ferdinando, figlio di Maria Teresa d'Austria, propose di dotare la città di Milano di due teatri: il principale ("nobile") da erigere nei pressi della corte sull'area della sconsacrata chiesa di Santa Maria alla Scala, ovvero l'attuale Teatro alla Scala, mentre il secondo ("popolare") da costruire sull'area delle scuole cannobiane, fondate da Paolo da Cannobio (da cui il nome).
La Scala era il "teatro grande", l'altro un secondo teatro, i cui palchi erano di proprietà degli stessi palchettisti della Scala, salvo il fatto che, essendo più piccolo, alcuni, estratti a sorte, dovettero rinunciare ad avere un palco anche nel "teatro piccolo".
Entrambi i progetti, simili tra loro nella tipologia del teatro all'italiana con pianta a ferro di cavallo e con vari ordini di palchi e loggione, vengono affidati a Giuseppe Piermarini, Regio architetto.

Il nuovo teatro, detto "la Cannobiana", venne inaugurato un anno dopo il Teatro alla Scala, la sera del 21 agosto 1779, con uno spettacolo e musiche di Salieri. Varie sono le rappresentazioni che vi si svolgono nelle varie stagioni teatrali; da ricordare quella del 1832, nella quale la Cannobiana è scelta da Gaetano Donizetti per la prima di L'elisir d'amore. I due maggiori teatri milanesi furono per lungo tempo gestiti insieme dagli impresari che si succedettero nella conduzione.
Con la riduzione delle sovvenzioni comunali e statali, per la Cannobiana dal 1870 inizia una situazione di declino. È l'editore musicale Edoardo Sonzogno a dargli nuova vita: lo fa restaurare e gli muta il nome in Teatro Lirico internazionale (1894). Il teatro riprende ad essere un importante centro di cultura, ospitando le prime di Cilea e Leoncavallo, oltreché le prime serate di successo per Enrico Caruso. Nel 1904 vi esordisce la prima de La figlia di Iorio di D'Annunzio.
Il 18 aprile 1914 ospita la prima del film Cabiria di Giovanni Pastrone, considerato il primo kolossal della storia del cinema, insieme al teatro Vittorio Emanuele II di Torino.
Il 23 novembre 1923 va in scena con successo la prima assoluta di Il Paese dei Campanelli.
Nel 1926 ritorna ad essere proprietà del Comune di Milano.

1894, inaugurazione del Teatro, risorto come Lirico
Un grave incendio lo danneggiò nel 1936. Il Comune decide allora di ricostruirlo in forme nuove: del progetto viene incaricato l'architetto Cassi Ramelli. Nel 1943 il Lirico ospita la stagione del Teatro alla Scala, andato distrutto per i gravi bombardamenti angloamericani che avevano colpito Milano.
Il 16 dicembre 1944 Benito Mussolini pronuncia quello che sarà il suo ultimo comizio, il Discorso della riscossa.

Nel dopoguerra, il teatro lirico ritorna a svolgere il suo ruolo culturale. Nel 1960 il Comune lo concede al Piccolo Teatro di Strehler per il quale funziona come "sala grande". Si apre un'importante stagione di opere di Brecht, di balletto, di concerti di Giorgio Gaber, di manifestazioni politiche, fino agli anni novanta, quando una crisi finanziaria ne provoca la chiusura.

Nel 2003 è stato dedicato a Giorgio Gaber. A fasi alterne è stato sottoposto a vari interventi di restauro, naufragati tutti per mancanza di fondi. Fino ai giorni d'oggi, dove è stato presentato il nuovo progetto di restauro per un ritorno in vita dello storico Teatro.

Ci chiediamo se esternamente il restauro prevede un ripristino della facciata originaria progettata dal Piermarini, col balcone sorretto da quattro colonne eliminato nell'Ottocento.

Parte del testo preso da Wikipedia

Il progetto di Piermarini per il teatro alla Canobbiana, poi detto Lirico

L'odierna facciata del Lirico

Il Teatro Lirico dopo l'incendio che lo distrusse nel 1936

Il Teatro Lirico nel 1926 col palazzo del Comune in costruzione

Teatro Lirico Post bellico

Interno negli anni Cinquanta

Il Teatro Lirico, retro

L'interno negli anni Cinquanta

L'interno negli anni Cinquanta

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