lunedì 14 aprile 2014

Zona Ortles - Il progetto Symbiosis

Ad aprile 2013 il Gruppo Beni Stabili ha acquistato il 31,8% del capitale di Sviluppo Ripamonti S.r.l. (detenuto dal Gruppo Lagare) per un corrispettivo di € 14,5 milioni. Con questa operazione il Gruppo Beni Stabili ha acquisito il pieno controllo della società che ha al proprio attivo le aree del progetto Symbiosis. Poco meno di un anno prima, nel giugno del 2012, durante la presentazione del masterplan di Citterio era stato lanciato così dal Direttore dell'Office Portfolio di Beni Stabili Siiq, Guido Giannetta: «Ad oggi registriamo interessamenti per 40mila metri quadri di superficie da parte di multitenants. Si va da spazi di circa 5mila fino ai 10mila ciascuno. Di queste richieste, circa 10mila metri quadri vengono da aziende del comparto fashion».

Nelle intenzione dell’advisor CBRE SpA, l'area rigenerata, grazie all'intervento della Fondazione Prada, avrebbe permesso di portare Milano nel panorama internazionale dell'arte contemporanea. E Symbiosis reinterpreterebbe questo spirito in chiave architettonica. Raimondo Cogotti (CBRE): «Oggi siamo in fase di progettazione, abbiamo slittato dei volumi a sud in modo da creare una nuova piazza milanese ed emulare quella del Millenium Park di Chicago, con un gran numero di posti auto. Il museo sennò era troppo chiuso in se stesso, l'obiettivo era aprire l'arte alla città e con questa dinamica dare una nuova energia a questo territorio».

Grande enfasi sul blue stream, un percorso artistico che collega tutti gli edifici e su un "immobile-scultura", ispirata al famoso Cloud Gate di Anish Kapoor a Chicago. «Non vogliamo fare la nuova città della moda di Milano - qualcuno ci ha già pensato, ma vorremmo fare qualcosa di più ampio respiro, un omaggio a Milano, alle sue vivacità - ed alla sua capacità di rinnovarsi sempre col il proprio dna, moda appunto, ma anche design, arte moderna e energia imprenditoriale». Nelle intenzioni la cantierizzazione sarebbe partita nel 2013, dopo il completamento delle bonifiche, e nel 2014 era prevista la consegna dei primi edifici. Guido Giannetta di Beni Stabili Siiq diceva: «Non volevamo presentare il progetto, o iniziare a commercializzare il bene, prima di essere convinti della bontà dell'iniziativa. Abbiamo iniziato a sondare il mercato e abbiamo riscontrato interesse da parte di grossi nomi del mercato nazionale e internazionale. Incontreremo alcuni grandi marchi tra pochi giorni e siamo lieti di comunicare che si sono mostrati subito interessati a entrare in tempo rapido nel progetto e quindi a occupare i primi immobili disponibili che sorgeranno, per esigenze di cantiere, nella zona prospiciente il museo di arte contemporanea».
A Giugno 2012 insomma, dopo quattro anni dichiarati di attività tecnica, si è concluso l'iter urbanistico e le bonifiche sono state avviate.
Ad oggi? La Fondazione Prada ha appena iniziato i lavori veri e propri per la realizzazione degli spazi espositivi.
Lo scorso febbraio Aldo Mazzocco (AD di Beni Stabili Siiq), a margine dell’assemblea degli azionisti, ha rilasciato dichiarazioni sull’unica iniziativa della società in ambito di sviluppo integrale (in tempi di crisi la società si è concentrata sulla valorizzazione del proprio patrimonio): "Sono sincero, sarà una sorpresa, non vedo operazioni paragonabili in questa posizione strategica. Il valore di questo "pezzo di terra" è molto elevato, all'interno di Milano". Riportano le cronache che abbia inoltre affermato che non ci siano operazioni paragonabili al prezzo che lo sviluppo potrà offrire al mercato e che l'investimento stimato sia pari a 385 milioni di euro (http://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/162945).

Staremo a vedere.









Continuate a leggerci sul nostro blog

Troverete i nostri articoli sul blog.urbanfile.org